Anno 2009-2010
Progettisti: Arch. Alessandro Mannelli, Arch. Riccardo Lombardi
Collaboratori: Arch. Abdurrahman Kurt (Turkey), Arch. Elif Kurt (Turkey), Arch. Cem Kocaciklioglu (Turkey), Simona Musco (Italia), Sara Gori (Italia).
Descrizione:
Stato di fatto: edificio per uffici risalente agli anni ’50 affacciato sul Bosforo, nel cuore della sponda europea di Istanbul.
Richieste della committenza: rinnovare completamente (nelle funzioni e nell’estetica) l’edificio esistente senza stravolgerne la consistenza strutturale; uffici ai piani bassi e appartamenti di prestigio ai livelli superiori.
Linee guida del progetto: conferire all’edificio un aspetto contemporaneo che dialoghi con la grande stratificazione storica del contesto; si è quindi scelto un rivestimento in legno a richiamare il materiale delle innumerevoli residenze presenti lungo il Bosforo, ma trattato in maniera nuova: le finestre trovano una loro logica nella molteplicità di vedute che consentono dall’interno. In effetti le aperture non sono affatto casuali: sono uguali a piani alternati ma non ce ne accorgiamo e sembrano effetto di una casualità ed estrosità di disegno progettuale.
Si è cercato di rispondere alla richiesta di una maggiore sensazione di apertura nei confronti del paesaggio circostante e siamo partiti da un’ipotesi di “maglia” reticolare costruita su moduli compatibili con le dimensioni dei pannelli di rivestimento della ditta spagnola Prodema (legno e resina) al fine anche di ottimizzare l’utilizzo del prodotto.
Lo schema di lavoro proposto (e quindi fedelmente seguito) fa riferimento alla sola ristrutturazione, senza contemplare la demolizione e nuova edificazione, anche per le difficoltà oggettive nella gestione del cantiere in un simile, stratificato contesto.
Nella progettazione degli spazi interni abbiamo mantenuto sul fronte Bosforo i locali principali, concentrando le funzioni di servizio verso il lato a monte, conferendo alla zona centrale scale-ascensore la funzione di baricentro delle varie funzioni e irrigidimento strutturale.
Gli appartamenti agli ultimi due piani godono di una vista a 180° sul Bosforo, grazie anche alle finestre angolari che allargano la prospettiva dei “quadri” generati dalle aperture di facciata.
L’accesso al fabbricato è protetto dagli sguardi degli edifici circostanti dalla struttura metallica curva che contemporaneamente segna l’asse del fabbricato e allarga lo spazio antistante l’ingresso verso il vuoto della scalinata che, ripida, scende fino alla strada affacciata sul mare e sulla sponda asiatica della città.
Il tema dell’affaccio sul mare e del protendersi verso di esso è confermato dalla nuova modellazione della copertura (totalmente rinnovata): una delle quattro falde esistenti viene eliminata per guadagnare uno spazio aperto totalmente privato.