Fotografie di Beppe Raso
Anno 2003
Progettista: Arch. Alessandro Mannelli
Assistente alla progettazione: Arch. Monica Bruni
Collaboratore: Arch. Riccardo Lombardi
Descrizione:
Stato di fatto: ex fonderia in disuso situata nel centro della città, in prossimità del Teatro Manzoni.
Richieste della committenza: ricavare all’interno del fabbricato studi professionali ed i servizi relativi (archivi ecc…).
Linee guida del progetto: rinnovare completamente un edificio storico, sistemandovi delle funzioni totalmente nuove. Il principio fondamentale che ci ha guidati è stato il rispetto per le antiche mura, per la grande dignità e forza di questo spazio semplice e severo ma fortemente connotato dalle grandi, alte aperture, dai colori antichi e dall’essere stretto e lungo.
Prima scelta progettuale: staccarsi dalle pareti con una struttura metallica che diventi una “casa nella casa”, una struttura autonoma in acciaio che costituisca il piano primo senza interferire con le finestre esistenti, anzi giovandosi della luce che da queste proviene ad illuminare entrambi i piani.
Seconda scelta progettuale: sistemare nel piano interrato le funzioni secondarie (archivi ecc…).
Terza scelta progettuale: porre al centro di tutto uno spazio sorprendente. Un cilindro in muratura al piano terra (che ospita la sala d’aspetto) diviene una piramide in vetro a otto facce al piano primo e quindi con la sua cuspide fora il tetto per condurre la luce zenitale fino al piano d’ingresso.
I colori scelti per l’interno e l’esterno si rifanno alle cromie calde della terra, per dialogare con il contesto storico, ma sanno anche discostarsene per giocare con le dissonanze provocate dall’uso dell’acciaio inox, dei vetri acidati e delle lamiere.